Il periodo medievale vede l’Italia preda di popolazioni barbare che si succedono lasciando un’eredità in parte viva ancora oggi. Dapprima i Longobardi, poi i Franchi di Carlo Magno da nord sino alla Campania, mentre al sud e in Sicilia si installano gli arabi, poi scacciati dai Normanni. Un quadro altamente composito il cui effetto principale sarà creare una frammentazione del territorio sempre più marcata.
La Battaglia di Legnano
Figura di spicco durante il medioevo italiano è Federico I Hohenstaufen, detto “il Barbarossa”: Federico è Re di Germania e imperatore del Sacro Romano Impero, di cui fa parte anche l’Italia Settentrionale. Tuttavia le lotte interne al suo regno permettono ai Comuni italiani di amministrarsi in modo quasi indipendente, mettendo a repentaglio il controllo diretto del suo impero.
Nell’ultimo tentativo di estinguere la resistenza italiana, il Barbarossa verrà sconfitto dalla Lega Lombarda, sostenuta da papa Alessandro III, e sarà costretto a siglare la Pace di Costanza il 29 maggio 1176, riconoscendo alle città lombarde una certa autonomia. Storicamente, questa data viene vista come una prima presa di autocoscienza identitaria da parte delle popolazioni dell’Italia del nord.
Lorenzo il Magnifico
E infatti, a cavallo tra Medioevo e Rinascimento, mentre i principali Stati nazionali europei si sono già formati e affermati, Francia e Inghilterra fra tutti, l’Italia vive rivalità intestine che cercano di spostare il baricentro politico da una parte all’altra. È tuttavia un clima vivo e vibrante, caratterizzato da un grande fervore culturale e intellettuale, soprattutto a Roma, Venezia, Milano, Palermo e Firenze: in questi secoli nascono i più grandi artisti dell’Umanesimo e del Rinascimento, protetti e finanziati da grandi mecenati come Lorenzo de’ Medici, detto “il Magnifico”.
Grazie alla sua figura carismatica, Firenze diventa in breve una delle città più importanti al mondo, la più ricca e animata; esercitando un controllo politico frutto di una grande capacità di mediazione, il Magnifico impone inoltre una tregua nei conflitti interni, fondamentale per proteggere la penisola dalle mire espansionistiche delle monarchie europee. La situazione sembra far pensare a una possibile unificazione all’orizzonte, tuttavia ciò non avverrà mai.
Alla morte di Lorenzo, il 9 aprile 1942, i giochini di potere riprendono più di prima e la pace si scioglie come neve al sole: dopo soli due anni, Carlo VIII di Francia sarà il primo di una lunga sfilza di re a invadere l’Italia e a trattarla come terra di conquista.
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